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Termoli

INTRODUZIONE

Termoli è un comune di 32 950 abitanti della provincia di Campobasso. Questa città è situata lungo la costa, sul Mar Adriatico. E’ inoltre l’unico porto del Molise e conserva anche il borgo medievale chiuso dentro le mura che lo separano dalla città moderna.

STORIA

Le forme di vita più antiche risalgono all’età preistorica e romana documentate anche dai ritrovamenti di necropoli preistoriche. Successivamente, in seguito alle scorribande dei Barbari e ai momenti di crisi socioeconomica gli abitanti dei luoghi limitrofi si sono rifugiati sul promontorio Qui si stanziarono. In seguito alla proclamazione di Termoli a capoluogo di Contea (in quanto posto di difesa strategico) ad opera dei Longobardi, che nel 568 fondarono il Ducato di Benevento, nella città fu costruito un complesso difensivo formato da mura, un torrione e 8 torrette merlate tra cui una chiamata Torre Tornola.

Altre attestazioni di vita sono la costruzione dell’edificio sul quale è stata edificata la Cattedrale; i resti originari ci riconducono probabilmente ad un antico tempio romano. La prima chiesa risale forse al X secolo d.C. e ci fa intendere la presenza di un vescovo e quindi di una diocesi.La presenza, oltre dell’edificio sacro, anche del Castello, voluto forse da Federico II come torre di vedetta sull’Adriatico. Le invasioni turche con saccheggi e devastazioni terremoti, passaggi di proprietà tra dinastie e famiglie nobili hanno segnato un calo socioeconomico durato fino al 1770 circa. Attestazioni ufficiali derivano dal Regno di Napoli nelle quali la città di Termoli, la costa molisana e parti del Basso Molise facevano parte della regione della Capitanata e solo a causa della riforme murattiane del 1811 furono annesse al Contado del Molise dando vita alla provincia. Nel 1847, con il passaggio a Termoli di Re Ferdinando II, fu concesso ai termolesi di edificare anche al di fuori della cinta muraria

Durante la seconda guerra mondiale, Termoli fu occupata dai tedeschi. Il 3 ottobre 1943 giunsero gli alleati al comando del generale Montgomery sbarcando al porto, provenendo da Foggia. I tedeschi allora ingaggiarono una furiosa battaglia presso la stazione ferroviaria, che fecero saltare in aria, e successivamente si ritirarono nei centri della linea del fiume Biferno, mentre altri andarono a fortificare la linea di San Salvo-Montenero. Nell’immediato dopoguerra, la città ha visto lo sviluppo del turismo balneare, essendo la principale città del Molise sulla costa; negli anni ’80-’90 si è registrato anche un rapido sviluppo demografico e urbano, che ha portato velocemente Termoli ad essere la seconda città del Molise dopo Campobasso per popolazione, divenendo anche la seconda sede universitaria regionale.

EDIFICI IMPORTANTI

CASTELLO SVEVO

Il castello svevo di Termoli caratterizza con il suo profilo l’immagine del Borgo vecchio della città. La sua costruzione risale al XIII secolo, periodo in cui Federico II di Svevia progettò un sistema di fortificazione delle frontiere fino alla Sicilia. Alla fine dell’XI secolo, con la conquista normanna delle coste adriatiche, il Conte dei Conti Roberto di Loritello stabilì la sua residenza a Termoli, in un palazzo comitale fortificato e posto sulla costa trattandosi forse proprio del primo nucleo del castello. Il Castello è definito Svevo per la ristrutturazione, che Federico II vi fece apportare, come testimoniava una lapide ritrovata all’interno di una delle torrette angolari. Tale intervento sarebbe stato attuato nel 1240, successivamente alla distruzione delle difese esistenti per opera della flotta veneziana, alleata di Papa Gregorio IX. L’imperatore Svevo volle che le mura e il Castello fossero ristrutturati, e previde nuove installazioni militari.

Nel corso dei secoli il castello ha subito varie modifiche soprattutto per l’adozione delle armi da fuoco. Durante i recenti restauri sono stati trovati dei graffiti databili al secolo XVI, ed alcuni disegni al carbone lasciati sulle pareti della cisterna inferiore nel periodo in cui questa era utilizzata come carcere borbonico. In seguito ai danni subiti durante la seconda guerra mondiale vennero effettuati ulteriori lavori di manutenzione. Dal 1885 il Castello di Termoli è stato annoverato tra i monumenti nazionali e designato quale museo storico regionale.

CATTEDRALE DI SANTA MARIA DELLA PURIFICAZIONE

La Cattedrale di Termoli è in stile romanico pugliese dove sono conservati i corpi dei santi patroni della città, Basso e Timoteo. Essa è edificata nel punto più alto del promontorio termolese ed è divisa in tre navate. Difficile determinare la data di costruzione della basilica ma alcuni elementi ci fanno pensare alla presenza di una cattedrale già nel IX-X secolo. La facciata della chiesa può essere idealmente divisa in due parti: quella inferiore e quella superiore in netto contrasto tra loro. La chiesa, intitolata a Santa Maria della Purificazione, venne edificata nel 1037 sopra i resti di quello che un tempo fu un tempio pagano dedicato a Castore e Polluce, due Dioscuri, ovvero personaggi della mitologia greca e romana, figli gemelli di Zeus.

L’attuale edificio venne costruito fra il XII ed il XIII secolo. La cattedrale subì alcuni cambiamenti,con il terremoto del 1464 e l’attacco dei turchi del 1566. Durante altri lavori nel 1760 e nel 1962 vennero trovate le reliquie di san Basso e quelle di san Timoteo, patroni della città.

STRUTTURA

La facciata a salienti, rivolta ad Oriente, presenta un doppio ordine di interventi divisi da un’elegante cornice marcapiano: la parte bassa corrisponde alla costruzione originaria, e quella alta risale al restauro post sisma del 1456. Le differenze sono riscontrabili sia nell’uso diverso del materiale, che nel diverso stile architettonico, il primo romanico pugliese, il secondo gotico. Sulla mensola a sinistra della lunetta del portale c’è una statuetta di San Basso, inoltre vi sono figure animali sporgenti sopra pilastri, come draghi e grifoni. Nella lunetta è raffigurata la “Purificazione”, anche se si conserva parzialmente. Ricca è la decorazione scultorea di capitelli con foglie intervallate da figure umane in posizione frontale, e quella delle bifore cieche, una di esse rappresentante l’Annunciazione della Vergine.

La parte architettonica del piano inferiore presenta sette archi di cui quello centrale più ampio e più alto, che comprende l’ingresso principale. Alcuni archi sono a ferro di cavallo, ispirate all’influsso orientale, la parte alta è ornato da un ampio oculo strombato che in origine ospitava una raggiera, e oggi conserva di interesse solo la cornice perimetrale decorata con foglie. Il fianco dell’edificio mostra ornamenti ad arcate cieche con esili lesene, nel quinto arco all’altezza dello zoccolo è inserita una porta minore. Il campanile è tardo, forse costruito nel Settecento, a torre, e restaurato a più riprese, mostrando quasi una connotazione moderna.

La navata centrale è coperta da capriate lignee, in origine il tutto era barocco. Presso la cripta ci sono frammenti scultorei, capitelli, cornici, fusti di colonne appartenuti alla facciata della chiesa antica, rinvenuti con il restauro, un prezioso pavimento in mosaico romanico con elementi zoomorfi, la lapide di marmo murato datata 1238. La cripta conteneva anche un tesoro con un reliquiario ovale contenente il teschio di San Timoteo, conservato oggi nella cappella episcopale

MONUMENTO AI CADUTI

in piazza Vittorio Veneto, una delle piazza più grandi della Termoli del primo Novecento. Il monumento fu inaugurato nel 1926 per commemorare i morti locali nella Grande guerra, è caratterizzato dalla tipica architettura di regime nell’atto di celebrare il valore eroico dei caduti, vi è l’incisione ANNO X (1932) in occasione del restauro di Enzo Bucchetti, che realizzò il piedistallo in pietra bianca, che sorregge il gruppo bronzeo del milite romano, nell’atto di difendere una matrona, la personificazione di Termoli. L’epigrafe è stata dettata dal grecista locale Gennaro Perrotta

A REJECELLE

Una delle strade più caratteristiche di Termoli, si trova nel cuore del borgo antico, tra Vico 2° Castello, via Campolieti Nicola Maria e via Salvatore Marinucci. Unitamente a un vicolo di Ripatransone è la via più stretta in Italia, misurando solo 41 centimetri di larghezza.

TRADIZIONI TERMOLESI

SAN BASSO

Le giornate del 3 e del 4 agosto sono dedicate alla celebrazione del Santo patrono della città. La mattina del 3 agosto, dopo la messa alle 6:00 del mattino, un simulacro di San Basso viene portato in processione dalla Cattedrale fino al porto, qui viene caricato su un peschereccio precedentemente sorteggiato. Incomincia la processione in mare seguita dai vari pescherecci fino alla Torre del Sinarca dove il vescovo benedirà, attraverso il lancio di una corona di fiori in mare, sia la città sia l’attività della pesca in memoria dei caduti in mare. Il santo successivamente verrà riportato al porto dove sarà esposto per tutta la notte nel mercato ittico. La giornata del 4 agosto è dedicata a un’altra processione che vede il Santo trasportato dai fedeli nelle vie del Borgo Antico per ritornare alla cattedrale. La città, allestita a festa con bancarelle, luminarie e stand, assiste la notte del 4 agosto a uno spettacolo pirotecnico al porto mentre la spiaggia di Rio vivo è seminata di falò permessi dalla capitaneria di porto, che vede la gioventù termolese festeggiare

INCENDIO DEL CASTELLO

Altro evento molto importante è la festività dell’Incendio del Castello che avviene nella notte del 15 agosto. La festività, è la rievocazione storica dell’assalto dei turchi del 1566, quando le truppe ottomane, guidate da Piyale Paşa, invasero e saccheggiarono i vari borghi delle coste abruzzesi, molisane e pugliesi. Termoli fu trovata dai Turchi vuota in quanto la popolazione, precedentemente avvisata, scappò e si rifugiò nei territori limitrofi, portando via anche gli oggetti più preziosi; presi dall’ira i turchi decisero di dar fuoco al borgo distruggendo tutti gli edifici e buona parte della cattedrale. Lo spettacolo vuole, appunto, ricordare ciò che subì il Borgo nell’antichità.