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Isernia

INTRODUZIONE

Isernia è un’altra provincia molisana di circa 21400 abitanti. Nell’antichità Isernia fu una fiorente città sannita, capitale anche della Lega Italica ed in seguito Municipium romano. Nel XIX secolo dopo l’unità d’Italia fu luogo di reazione borbonica anti-unitaria. Isernia è inoltre stata insignita della medaglia d’oro al valor civile per il bombardamento subito durante la seconda guerra mondiale. Divenne poi provincia solo nel 1970.

STORIA

Isernia è stata abitata sin dall’era paleolitica i primi insediamenti risalgono ad almeno 700.000 anni fa. La città fu sotto dominio sannita fin dal V secolo a.C. e grazie alla sua posizione strategica durante le guerre sannitiche il suo controllo fu uno dei punti cruciali. Nel 264 a.C. invece  divenne colonia romana e poi nel 209 a.C. rimase fedele a Roma durante la seconda guerra punica. Nel periodo che dal 263 a.C. al 240 a.C. furono coniate le monete di Aesernia, nome latino di Isernia. Durante la Guerra sociale, nel 90 a.C. Isernia fu occupata dagli italici che dopo un lungo assedio divenne loro capitale. Negli anni successivi imperatori come Cesare o Nerone promossero un piano di ripopolamento inviando colonie nei territori dove sorgeva la città. Ai tempi di Traiano invece Isernia divenne Municipio;

Dopo la caduta dell’Impero romano, Isernia venne distrutta nel 456 dai Vandalie poi tre volte dai Saraceni, negli anni 860, 882 e 883. Nel VII secolo, i Longobardi del ducato di Benevento ne promossero la rinascita con la costruzione di varie opere pubbliche. Nel XIII secolo la città rinacque ancora dopo alcune decrescite nei secoli passati grazie a Federico II.

Nel 1476 la città venne donata da re Ferdinando I di Napoli alla consorte Giovanna di Trastámara. Nel 1519 Isernia fu infeudata a Guglielmo di Croÿ che era ciambellano dell’imperatore Carlo V. Tramite decreto datato 1521 Isernia venne nuovamente riammessa nel demanio regio rimanendo l’unica città demaniale del Contado di Molise. Nel 1638 venne acquistata dal duca di Montenero, Carlo Greco . Il duca di Montenero nel 1644 rivendé Isernia a Diego d’Avalos. I d’Avalos tennero Isernia per circa un secolo. A causa di una serie di contrasti con le autorità cittadine il Costanzo preferì infatti cedere Isernia nuovamente a Cesare Michelangelo d’Avalos. Alla morte di Cesare Michelangelo, avvenuta nel 1729, il suo erede designato, Giovan Battista d’Avalos accettò l’eredità gravata da enormi debiti dello zio con beneficio d’inventario. Nel 1733 si ebbe la confisca dei beni al Regio Fisco e dunque il relativo apprezzo.

Il 23 ottobre 1860 Isernia ospitò per una notte Vittorio Emanuele II di Savoia in viaggio per recarsi a Teano ad incontrare Giuseppe Garibaldi. Il Sovrano prese alloggio nel Palazzo Cimorelli, sito nella via che poi prese il Suo nome, ospite di Vincenzo Cimorelli.Alla fine del XVIII secolo, era la città più popolosa del Contado di Molise. Oppose resistenza ai francesi nel tentativo di conquista del Regno di Napoli, così come oppose resistenza anche nel 1860, in virtù della reazione borbonica contro i Piemontesi. I piemontesi ordinarono anche a Isernia fucilazioni sommarie in cui  morirono 1245 mentre secondo uno scritto del tempo lo scontro dicendo che “costò 1245 vittime tra guardie nazionali, liberali, reazionari e soldati delle due armate belligeranti”.

Nel giorno 10 settembre 1943, durante la seconda guerra mondiale, Isernia subì un pesantissimo bombardamento da parte degli alleati, che rase al suolo quasi un terzo dell’abitato e provocò la morte di un numero altissimo di persone.

Inoltre, nel 1957, dopo la divisione dell’Abruzzi e Molise, cominciò a prendere piede l’ipotesi dell’istituzione della provincia di Isernia che però divenne ufficiale solo molto tempo, 3 marzo 1970, dopo a causa di molte ricolte da parte del popolo.

MONUMENTI IMPORTANTI

CATTEDRALE DI SAN PIETRO

È la chiesa più importante della città, cattedrale della diocesi di Isernia-Venafro è dedicata a San Pietro Apostolo e si trova in piazza Andrea d’Isernia. L’edificio attuale sorge su un antico tempio pagano italico del III secolo a.C. di cui è rimasto integro l’intero podio da cui è possibile ricostruirne la forma. Il tempio era un capitolium, cioè un tempio dedicato alla triade capitolina che aveva l’ingresso dalla parte opposta rispetto alla collocazione attuale. In epoca medioevale venne costruita una cattedrale di stile greco-bizantino che rispettava la disposizione del precedente tempio pagano. Nel 1349 questo edificio fu distrutto completamente da un terremoto e venne costruito un nuovo edificio nella disposizione moderna. Agli inizi dell’800 un nuovo terremoto lesionò gravemente la chiesa che venne ricostruita nella stessa sede ma di dimensioni maggiori e di aspetto molto simile a quello attuale.

L’aspetto attuale è dovuto ai restauri neoclassici ordinati dal vescovo Gennaro Saladino nella seconda metà del XIX secolo che presenta il grande timpano triangolare in travertino, è sorretta da due coppie di pilastri agli angoli e da quattro alte colonne ioniche sulla fronte. L’nterno appare suddiviso in tre navate con pilastri decorati da lesene corinzie. Nella cappella del Santissimo Sacramento vi è l’antica tavola bizantina denominata “Virgo Lucis” cioè la Madonna della Luce di Marco Basilio risalente al XV secolo. Il campanile della chiesa fu realizzato nel 1349 ed è attraversato dal cosiddetto Arco di San Pietro.

FONTANA FRATERNA

Essa è una delle opere più significative e più importanti nonché simbolo della città; è composta da blocchi di pietra locale provenienti da edifici nella città e da costruzioni di epoca romana ed è formata principalmente da di archi a tutto sesto. Ha diverse epigrafi incise su di essa, tra cui una dedicata agli Dei Mani. Al centro della fontana c’è una lastra di marmo più grande delle altre, decorata con due delfini ed un fiore, proveniente da un edificio sepolcrale. La fonte si trova in piazza Celestino V a causa dei bombardamenti del 1943 pechè in precedenza si trovava in piazza della Fraterna da cui prese appunto il nome.

MURA DI FORTIFICAZIONE

Isernia ha mai avuto un castello ha avuto in realà una cinta muraria ancora oggi visibile nel centro storico. La sopraelevazione naturale dell’abitato sulla collina, rendeva già dal XII secolo Isernia una città ben protetta. Il foro romano era l’attuale Piazza Andrea d’Isernia o chiamata anche piazza del Mercato, dove il duomo di San Pietro fu eretto sopra il tempio di Giove. Nell’847 un terremoto distrusse Isernia, Nel 1223 l’imperatore Federico II ordinò l’abbattimento delle mura.

. La cinta muraria orientale anche se rovinata serviva come camminamento di ronda. I fornici di accesso erano tre: il primo dalla chiesa di Santa Maria delle Monache, il secondo all’altezza della cattedrale ed il terzo al di sotto della chiesa di Santa Chiara

Sul lato meridionale delle mura c’è un avancorpo, una torre circolare con un ponte che scavalcava un fossato. Probabilmente venne realizzato un canale artificiale a protezione dell’accesso alle mura. Il lato nord delle mura invece appare caratterizzato da massicci contrafforti che fanno pensare all’ampio riutilizzo dei resti delle mura sannitiche; manca però l’ingresso da nord che accoglieva i mercanti ed i pellegrini dalla strada degli Abruzzi e di Bojano, Campobasso

L’INCONTRO

Nel 1998, in Piazza della Repubblica, fu posta una scultura in pietra lavorata del maestro Pietro Cascella, chiamata “L’incontro”. Quest’opera rappresenta l’anima di Isernia che è stata fondata su un incontro di più strade, e quindi anche di culture diverse.

MONUMENTO DEI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Questi monumento è collocato nel Parco della Rimembranza ed è realizzato da Camillo Centuori. Il monumento è dedicato alle vittime della Prima guerra mondiale ed è formato da sei colonne con capitelli corinzi, che sorreggono una struttura circolare sulla quale sono scolpiti i nomi delle vittime della Grande Guerra e i sei fiumi protagonisti della vittoria italiana.

SITO ARCHEOLOGICO DI ISERNIA

Isernia, tra le innumerevoli strutture, presenta anche un sito archeologico del Paleolitico risalente circa a 700.000 anni fa. Questo sito è stato scoperto casualmente da un signore nel 1979 e conserva un giacimento risaente al paleolitico che ha restituito molto materiale sia archeologico che paleontologico inoltre considerato molto importante per la ricrostuzione dei primi popoli europei.I resti faunistici sono molto abbondanti e appartengono a più specie. Il bisonte, l’elefante e il rinoceronte sono gli animali più frequenti, mentre meno frequenti sono l’orso, l’ippopotamo, il cinghiale, il daino e il megacero. Nel sito sono stati trovati i resti di Panthera leo fossilis più antichi d’Europa, datati a più di 700.000 anni fa.

TRADIZIONI ISERNINE

IL TOMBOLO DI ISERNIA

Ad Isernia è molto diffusa da secoli la lavorazione del merletto a tombolo. La cosa che più contraddistingue il tombolo isernino è un tipo di filo prodotto in zona di colore avorio che rende il lavoro più luminoso ed elegante. Si presume infatti che la diffusione risalga al XIV secolo, ad opera di suore spagnole che alloggiavano nel monastero di Santa Maria delle Monache.

PROCESSIONE DEL VENERDI’ SANTO

Come in altre città d’Italia, durante Venerdì che precede la Pasqua, anche ad Isernia si svolge la processione. Essa percorre tutta la città e riscuote una partecipazione da parte della popolazione davvero numerosa. Molto tradizionale è la presenza degli incappucciati, fedeli che per un voto di penitenza partecipano alla processione incappucciandosi totalmente con un telo bianco, e si incoronano la testa con una corona di spine. Molti di loro, per aggravare la penitenza, portano croci e camminano scalzi per tutto il percorso della processione.

FIERA DELLE CIPOLLE

La Fiera delle Cipolle, legata ai festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo, è la più importante della città di Isernia e si svolge il 28 e 29 giugno. E’ nata inizialmente per favorire il commercio della cipolla di Isernia dei produttori locali; è oggi diventata una fiera molto variegata e frequentata ma sono comunque presenti i tipici banchetti con la cipolla di Isernia. La fiera, con il passare del tempo, ha perso la sua funzione originaria, cioè quella di favorire il commercio della cipolla.

FESTA DI SANT’ANTONIO

Ad Isernia è molto sentito il culto di Sant’Antonio da Padova infatti, gli sono state dedicate una grande cappella della Chiesa di San Francesco e una confraternita cittadina. La processione è una delle cose più caratteristiche della città perchè prevede la partecipazione di cavalli bardati con drappi, nastri colorati e immagini del santo che seguono il corteo per tutta la città. Per tradizione i cavalli sono 13, in modo da rispettare la numerologia attribuita al santo. In origine i cavalli partecipanti erano di proprietà dei contadini ma ora quelli della comunità Rom, molto presente nella città. Oltre al corteo, durante i giorni di festa, a Isernia sono presenti svariati altarini con immagini raffiguranti il santo, e molti bambini vengono vestiti come Sant’Antonio per invocare la protezione del santo su di essi. Nel giorno della festa (13 giugno), inoltre, in chiesa viene distribuito il pane benedetto a tutti i fedeli che vi si recano.

FESTA DEI SANTI COSMA E DAMIANO

Il 26 settembre di ogni anno si celebra ad Isernia la festa dei santi Cosma e Damiano. Oltre che nel giorno sancito dalla Chiesa, ad Isernia le celebrazioni proseguono anche nel giorno 27, localmente noto come festa dei santi. Oltre alle classiche celebrazioni religiose, tradizionalmente si svolge anche una grande fiera, che ha luogo nel centro storico di Isernia. Ad essa si aggiungono vari spettacoli e intrattenimenti musicali, organizzati dall’apposito comitato. In origine la festa era una celebrazione pagana del Dio Priapo, ma verso la fine dell’età romana divenne celebrazione cristiana dei due santi medici.