Discovery  Molise

Agnone

INTRODUZIONE

Agnone è un comune italiano di 4 900 abitanti della provincia di Isernia. Fu un’antica città sannita che dal XIII al XIX secolo fece parte del Giustizierato d’Abruzzo e dell’Abruzzo Citra nel distretto di Lanciano. Ospita inoltre la Pontificia fonderia di campane Marinelli, il più antico stabilimento al mondo per la fusione delle campane, utilizzando lo stemma pontificio e fondato intorno all’anno 1000. Come località turistica, invece, ha ottenuto importanti riconoscimenti per la sua qualità ambientale.

STORIA

La tradizione vuole che Agnone sia sorta sulle rovine della città sannitica Aquilonia distrutta dai Romani durante la conquista del Sannio. Fu un importante centro durante la dominazione longobarda, ma andò poi decadendo nei secoli immediatamente precedenti il 1000. L’importanza di Agnone andò crescendo nel periodo angioino ed anche in quello aragonese. Appartenente da sempre all’Abruzzo Citeriore, quando il Re Giuseppe Bonaparte decise di creare il Molise, Agnone fu lasciata nell’Abruzzo. Ma durante il regno di Gioacchino Murat, i maggiorenti del luogo chiesero e ottennero il passaggio al Molise. L’Italia unita, del resto, riunificando l’Abruzzo e il Molise in un’unica regione, rese di fatto superato questo problema. Durante il Regime fascista Agnone fu inoltre sede di confino per numerosi oppositori del regime.

MONUMENTI PIU’ IMPORTANTI

CHIESA SAN MARCO EVANGELISTA

La costruzione originale era romanica e risalente all’XI secolo ed è connessa alla rifondazione del paese avvenuta sotto il dominio dei Borrello, legati alla Repubblica di Venezia. La pianta è irregolare e la navata è singola e priva di transetto ma presenta cappelle laterali. Sono evidenti anche elementi di diverse espoche successive: archi in gotico veneziano, mentre il portale è rinascimentale e il soffitto è a cassettoni in stile barocco veneziano. Anche le statue sono di epoche differenti come la stuatua detta “Madonna co Bambino”risalente al XIII-XIV secolo mentre la statua di San Nicola è di uno scultore settecentesco Giovannitti.

CHIESA SANT’EMIDIO

La chiesa di Sant’Emidio risale al XIV secolo che con un portale gotico conserva al suo interno capolavori d’arte. Caratteristiche sono le statue lignee dei 12 apostoli, a grandezza naturale, attribuite a scuola napoletana del 1650. Vicino la chiesa troviamo la biblioteca Emidiana con una raccolta di testi antichi dell’XI secolo.

La chiesa possiede una pianta rettangolare, conservando una facciata a capanna con portale trecentesco e rosone a oculo. Il portale presenta strombature e colonne tortili oppure cesellate con motivi vegetali e si curvano formando un arco a sesto acuto. Presso la lunetta vi è il rilievo dell’Agnello mistico che porta la croce, e più sopra ancora la facciata la statua di Emidio benedicente, che con una mano regge il modellino della città di Agnone scossa da un terremoto. Il campanile è una semplice torre ornata da una cuspide piramidale restaurata di recente in rosso.

L’interno ha due navate, con ampi archi durazzeschi, l’una coperta da soffitto a cassettoni, e l’altra da semplici capriate lignee medievali, ed è la più antica, corrispondente al portale. La navata barocca di destra conserva inoltre le tele della “Natività – Sacra Famiglia – Fuga in Egitto – Cristo tra i Dottori della Chiesa”.

CHIESA DELL’ANNUNZIATA

La chiesa dell’Annunziata fu costruita nel 1505.Ha un aspetto barocco ed è caratterizzata da una facciata a capanna divisa in due lati da cornice con capitelli dorici. L’insieme delle decorazioni della navata unica mostrano fasti barocchi, con colonne aggettanti ornate da capitelli ionici dorati, e un intonaco misto tra il rosa e il bianco. L’altare maggiore poi mostra una nicchia con la Madonna incoronata tra Gesù e un santo.

PALAZZO DEI CONTI MINUTOLO

Questo palazzo venne costruito nel XIII secolo in stile veneziano dai Minutolo ma è chiamato anche Palazzo Nuonno.Esso è uno dei più interessanti della città per il suo stile ma anche per la leggenda di fantasmi che vi si trovano. La camera che sovrasta la bottega orafa era adibita a cella dove venivano uccisi i condannati e per questo nacquero numerose leggende di fantasmi: specialmente quella che riguarda il crollo del pavimento del piano superiore, interpretato come simbolo di vendetta dei condannati, oppure il ritrovamento di scheletri. Nel 1796 fu acquistato dalla famiglia Cocucci, che lo possedettero per poco tempo, e fu ricomprato dalla famiglia Nuonno di Sant’Angelo del Pesco. Il corredo veneziano mostra leoni lagunari, la bifora murata ed al piano terra si trova una bottega orafa di origine veneziana cheè ancora intatta

MUSEO DELLE CAMPANE MARINELLI

Il Museo storico della Campana “Giovanni Paolo II” nasce nel 1999 ed è attiguo alla Fonderia Marinelli che opera in Agnone sin dal medioevo. Qui è esposta la più vasta collezione al mondo di bronzi sacri tra cui la preziosissima “campana dell’anno mille”.Ci sono conservati studi, manoscritti, antichi documenti e testi rari come l’edizione olandese, del 1664, del “de tintinnabulis”, opera definita la “bibbia” dell’arte campanaria.

Molto importanti sono anche i ricordi che legano la famiglia Marinelli ai papi del XX sec. a partire da Pio XI che la onorò del Brevetto Pontificio, a Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II, che visitò la fonderia il 19 Marzo del 1995.

COME VENGONO FATTE LE CAMPANE DI AGNONE

TRADIZIONI AGNONESI

‘NDOCCIATA

Il 24 dicembre ad Agnone si svolge la ‘Ndocciata’, il più grande rito di fuoco che si conosca: è una sfilata di migliaia di fiaccole costruite artigianalmente. Questa tradizione, che probabilmente nell’antichità era connessa ai riti della rinascita della luce, oltre che ad Agnone si è conservata anche a Santo Stefano di Sante Marie ed ha assumendo però una valenza diversa legandosi alla festività del Natale.

L’8 Dicembre 1996, in Piazza San Pietro, la ‘Ndocciata fu offerta al Santo Padre Giovanni Paolo II in occasione dell’anniversario del suo cinquantesimo anno di sacerdozio. Il giorno 3 e 4 ottobre 2011, invece, la è stata protagonista sul sagrato della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli ad Assisi ed infine il 26 settembre del 2015 è andata in scena a Milano con cinquecento torce, trasportate da 135 ndocciatori